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La certificazione di idoneità alla pratica sportiva

Ogni anno si sbuffa perché ci si deve sottoporre alla visita medico sportiva, ma questo atto, non è solo un obbligo di legge, ma uno strumento di prevenzione in senso lato. Non si tratta solo di verificare incompatibilità all’allenamento sportivo, ma anche, in qualche caso, di individuare patologie che potrebbero compromettere il benessere della persone e quindi curarle. Ma non si tratta solo di prevenzione, ma anche “educazione” etica allo sport e di lotta al doping. Prevenire errori, anche involontari, causati dall’assunzione di farmaci o integratori che non solo inficiano i risultati sportivi, ma danneggiano la salute dell’individuo.

Chi, come, quando

Iniziamo con il dire che l’idoneità alla pratica sportiva agonistica può essere rilasciata solo da uno specialista in Medicina dello Sport, che a seguito di alcuni test fisici e diagnostici, firma il relativo certificato. Sono tenuti a presentare certificazione medica sportiva tutti i tesserati ad una Federazione del CONI, ad una Disciplina Sportiva Associata o ad un Ente di Promozione Sportiva riconosciuto dal CONI, i partecipanti alle fasi nazionali dei Giochi della Gioventù. La certificazione è specifica per sport o disciplina praticata, poiché viene valutato dal medico certificatore il rischio sportivo sia in gara che in allenamento in riferimento all’atleta in base ad anamnesi (sesso, età, …), nonché rispetto a soggettive patologie (cardiache, neurologiche, …) o situazioni particolari. La validità del certificato è annuale, salvo alcuni sport per i quali è biennale (golf, tiro con l’arco, …).

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La visita medica

Deve comprendere l’anamnesi; le indicazioni su peso corporeo e statura; l’esame obiettivo, con particolare riguardo agli organi ed apparati specificamente impegnati nello sport praticato; l’esame della vista e del senso cromatico (solo per gli sport motoristici); il rilievo della percezione della voce sussurrata; il test delle urine; l’elettrocardiogramma a riposo; lo step test (3 minuti); l’esame spirografico. Al termine di queste analisi l’atleta può essere ritenuto idoneo; non idoneo; temporaneamente non idoneo in attesa di ulteriori accertamenti. In caso di non idoneità permanente, l’atleta interessato entro trenta giorni può fare ricorso alla Commissione Regionale di Appello. Ma una persona non idoneo per uno sport lo può essere altri.

L’attività sportiva non agonistica

Sono tenuti gli alunni che svolgono attività fisico-sportive organizzate nell’ambito delle attività para-scolastiche; coloro che svolgono attività organizzate dal CONI, da società sportive affiliate alle Federazioni sportive nazionali, agli Enti di promozione sportiva riconosciuti dal CONI, che non siano considerati atleti agonisti; coloro che partecipano ai giochi sportivi studenteschi nelle fasi precedenti a quella nazionale. Questo tipo di certificato può essere rilasciato dai pediatri o dai medici di famiglia.

Fare sport fa bene?

Fare sport o esercizio fisico fa bene a tutti, ed è bene farlo con regolarità. Fa bene anche in presenza di patologie, ma deve essere preso “a dosi”. Il distinguo arriva proprio su questo punto, perché esiste un’attività fisica adatta ad ogni persona ed esiste un modo adeguato di praticarla, nei metodi e nella frequenza, e rapportata alle proprie caratteristiche fisiche.

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