Una sorpresa dall’oriente agli Internazionali Città di Vicenza, parla cinese il vincitore del torneo Chun-Hsin Teng che ha sconfitto per 6-3 6-2 l’argentino Marco Trungelliti testa di serie numero cinque del tabellone.
L’incontro ha avuto un andamento più equilibrato di quanto non suggerisca lo score finale, ma in entrambi i set Tseng ha legittimato il proprio successo togliendo subito il servizio al suo avversario. Trungelliti, sicuramente più stanco per le maratone dei giorni precedenti con Barrios Vera e Fatic, non è riuscito a variare abbastanza il gioco per sfuggire al pressing da fondo campo di Tseng ed ha dovuto giocare troppo spesso oltre il suo limite per vincere lo scambio, commettendo fatalmente qualche errore di troppo.
Il ventiduenne taiwanese non è un illustre sconosciuto per chi ha conoscenza del circuito Atp. Nato l’8 agosto come Roger Federer, era stato selezionato nel 2022 per le Next Gen ATP Finals di Milano e agli ATP Awards come candidato al titolo di miglior esordiente assieme a nomi come Shelton e Rune. Arrivato fino al numero 83 della classifica mondiale dei profili più interessanti tra i giovani del circuito mondiale. Dopo un periodo di relativo appannamento, quest’anno a marzo ha vinto il challenger di Szekesfehervar in Ungheria, battendo tra gli altri Richard Gasquet.
Facendo un passo indietro nella prima delle semifinali, che si è sviluppata sul filo dell’equilibrio con il primo set vinto un po’ a sorpresa per 6-3 da Marco Trungelliti, più pronto e reattivo nei primi scambi nonostante fosse reduce da un quarto di finale molto più impegnativo, vinto contro Barrios Vera. Nella seconda partita però il suo avversario, il bosniaco Nermar Fatic, ritrovava le consuete geometrie e dopo essere anche stato sotto di un break pareggiava il conto dei set per 6-4. Strepitoso il terzo set, in cui entrambi i tennisti hanno strappato il servizio all’avversario. L’ultimo guizzo, per il 7-5 decisivo, è stato dell’argentino capace di trarre il meglio nei momenti topici.
Nella seconda semi, la testa di serie numero uno Francesco Passaro ha dovuto cedere il passo davanti al vincitore finale Chun-Hsin Tsen: a far la differenza, va detto, sono stati anche i due quarti di finale che hanno preceduto di qualche ora il match. Molto più dispendioso quello di Passaro, in campo circa due ore e un quarto contro il kazako Popko, rispetto a quello di Tseng che comunque è piaciuto e si è portato a casa la finale con un doppio 6-3.
Assegnato infine il titolo del doppio, conquistato dalla coppia ucraino-finlandese composta da Vladyslav Manafov e Patrik Niklas-Salminen che hanno sconfitto per 6-3 6-4 le teste di serie numero quattro del tabellone Andre Begemann (Germania) e Niki Kaliyanda Poonacha (India).