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Una mini guida alla scelta delle corde per la racchetta

Che corda scegliere per la racchetta?

E’ un dilemma a cui prima poi arrivano tutti i buoni giocatori di tennis. Principalmente ci si fa aiutare nella scelta dai professionisti del settore, gli incordatori, sia per il tipo di corda che per la tensione e poi il tempo e l’abitudine con l’attrezzo e il gioco fa il resto. Ma se volessimo saperne di più da cosa iniziare? Intanto la scelta della corda dipende dal livello di gioco ma anche dalle sensazioni che si cercano.

Corde diverse per tipi di gioco diversi

Gli esperti consigliano ai giocatori/trici che rompono le corde con facilità perché usano molta potenza e rotazioni le corde monofilamento. Per i giocatori/trici che non le rompono mai o che hanno dolori al braccio o al gomito, un multifilamento o il budello naturale. Per una soluzione che abbia entrambe le caratteristiche allora va bene un’incordatura ibrida.

Attualmente sul mercato, pur essendoci un’infinità di prodotti, le due tipologie principali di corde sono le multifilamento oppure monofilamento. Per i giocatori principianti o che giocano da poco e la cui priorità è avere una corda abbastanza resistente e che quindi resista alla rottura almeno 30 ore, che non vibri troppo e che sia potente/elastica, che assorba e restituisca l’energia dell’impatto il consiglio è verso una corda multifilamento o in budello naturale. Se invece la corda è per un giocatore esperto e che gioca molto e che quindi oltre alla resistenza e alla durata della corda (10 ore di gioco), la corda deve avere anche la capacità di imprimere con continuità una rotazione alla pallina meglio una corda monofilamento o ibrida.

Di cosa sono fatte le corde?

Di solito sono in nylon, ma in alcuni casi ci sono anche altri materiali come poliuretano, zyex, vectran o kevlar. Si parla di calibro della corda quando si intende lo spessore, e cosa serve? Più la corda è sottile più sarà elastica, durerà di meno, avrà più spin, maggiore feel ed comfort. Nel caso di una corda più spessa avremmo invece meno elasticità, più durata, meno spin, meno feel e comfort.

Più volte si gioca, più la racchetta perde tensione e le corde si rompono. Quando cambiare le corde? In generale se si sta usando budello sintetico, budello naturale o multifilamento, la regola è di incordare tante volte all’anno quante le ore che si giocano a settimana. Ma tutti hanno le proprie abitudini: per alcuni vale la regola che si deve incordare la racchetta ogni 30 ore di gioco, per altri invece è ora di cambiare appena le corde smettono di scattare in posizione e devono essere raddrizzate tra gli incroci.

A quale tensione incordare?

Partiamo da un punto condiviso, più la corda è tesa, si ha meno potenza, maggiore controllo, minore durata e comfort. Con una tensione più bassa si genera più potenza e meno controllo, una maggiore durata, maggior feel e comfort. Se si guarda la racchetta c’è un intervallo di tensione consigliato stampato sul lato. Di solito se non si è esperti si parte dalla metà di quell’intervallo e poi si decide vedendo come va. Su cosa basarsi? Si deve trovare una tensione che dia profondità ai colpi.

Inoltre tenete a mente che la tensione è influenzata anche dalle dimensioni della testa della racchetta, lo schema delle corde (un numero inferiore di corde genera una minore rigidità del piatto corde), il materiale e il calibro della corda, la macchina incordatrice e anche dall’incordatore.

Vi è tutto chiaro? No allora facciamo un esempio. Un campione come Novak Djokovic per le corde verticali utilizza un budello naturale con tensione di circa 26/27 kg, mentre per quelle orizzontali un monofilamento in poliestere con tensione a circa 25,5 kg, che gli permette di generare molta potenza mentre colpisce con un po’ di spin.

Antivibrazione

C’è chi lo usa, ad altri dà fastidio. Lo scopo principale di un’antivibrazione è appunto quello di ridurre la vibrazione delle corde e il suono che si sente quando si colpisce la pallina. I gommini antivibrazione sono appunto fatti in gomma e vanno posizionati dove si vuole ma all’esterno del pattern delle corde incrociate.