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Tutto sul ping pong, le regole e la storia

Ping pong o tennis da tavolo chi non ci ha mai giocato? Ma sapete davvero le regole? O le curiosità di questo sport che è specialità olimpica e la cui storia risale alla fine dell’Ottocento?

La storia

Il tennis tavolo, come il tennis, nasce dalla pallacorda, ed era in origine un gioco di svago per compensare l’impossibilità di giocare il tennis all’aperto nei periodi invernali quando ancora non esistevano le strutture coperte. Il primo set da tennis indoor somigliante al ping pong venne costruito da David Foster nel 1890 in Inghilterra. Ma solo nel 1900 con l’avvento della plastica e della celluloide furono introdotte nuove palline, e gli venne dato nome di “Ping Pong”, termine onomatopeico derivato dal suono del rimbalzo delle palline. In Italia il tennistavolo si costituì come disciplina sportiva nel 1945 con il nome di GITeT (Gruppo Italiano Tennistavolo), aggregato alla FIT. Nel 1979, il CONI riconobbe la Federazione Italiana Tennistavolo (FITeT).

Gli strumenti

Si può giocare in singolare o in doppio, le dimensioni del tavolo sono 274 cm per 152,5 cm e altezza 76 cm; la rete in nylon è alta 15,25 cm e lunga 184 cm. La pallina è vuota e deve pesare 2,7 grammi e avere un diametro di 40 mm, le nuove palline sono generalmente in PVC o ABS. Il telaio delle racchette è in legno, almeno all’85%, ma può avere all’interno anche materiale come carbonio o fibra di vetro. Il telaio deve essere ricoperto da un foglio di gomma che può essere con puntini sporgenti o liscio formato da due strati uno di gommapiuma e uno esterno di gomma.

Il gioco

Nelle competizioni locali di solito si gioca alla meglio di 5 set, mentre nei tornei internazionali, gli incontri si disputano alla meglio di 7 set. Il set si vince quando raggiungono gli 11 punti con lo scarto minimo di 2 punti. Sul 10 pari vince chi arriva per primo a 12. Si eseguono 2 battute a testa e sul 10 pari un solo servizio a testa. Particolare attenzione si deve mettere sul servizio in quanto “la pallina dev’essere posta sul palmo aperto della mano libera ed immobile in modo da essere visibile dall’avversario. Il battitore deve lanciare la pallina verso l’alto con un angolo massimo di 30° e senza imprimere effetto così che si sollevi dal palmo della mano libera di almeno di 16,5 cm e ricada senza toccare nulla prima di essere colpita in fase discendente dal battitore. La pallina deve essere colpita oltre e al di sopra della linea di fondo del tavolo”. Se una delle regole non viene rispettata, dopo un primo ammonimento, ad ogni successivo errore l’arbitro chiamerà il fallo al battitore, assegnando un punto all’avversario.

Si commette fallo anche se il giocatore o la racchetta toccano la rete, se il giocatore tocca il tavolo con la mano libera, se il giocatore sposta il tavolo di gioco, se il giocatore parla durante lo scambio.

Esiste il “Let” anche nel ping pong per cui se la pallina tocca il nastro della rete e cade nel campo avversario, il servizio deve essere ripetuto, mentre se cade fuori il punto va all’avversario.

Nel doppio è obbligatorio battere il servizio dalla parte destra del proprio campo inviando la pallina nella parte destra del campo avversario; i giocatori di ciascuna coppia devono alternarsi nello scambio ribattendo la pallina una volta per uno.

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I colpi

Lo scambio o drive è il colpo che lancia la pallina nel campo avversario senza imprimergli effetto; il palleggio o push è imprime alla palla un giro inferiore; la difesa tagliata o chop; il topspin o top può essere usato per attaccare tutte le palline; il blocco o block è un colpo di risposta al topspin; il contro topspin o contro-top; il flip o flik è il colpo che si utilizza per attaccare una palla bassa e corta; la schiacciata o smash; la difesa alta o lob.